Gli elevati costi di gestione e gli ingenti oneri fiscali che bisogna affrontare spingono sempre più persone ad intraprendere un’attività di vendita online. Infatti, si tratta sicuramente di un metodo sicuro, affidabile e molto praticato, poiché molti utenti prediligono l’acquisto sul Web. Tra i settori più sviluppati e praticati nell’e – commerce vi è soprattutto quello dell’abbigliamento. E non si tratta soltanto di capi di abbigliamento che afferiscono a marche e a negozi di prestigio.
Infatti, un numero sempre più elevato di proprietari di bancarelle decide di affiancare allo spazio fisico di vendita anche un’arena virtuale, in cui lanciare i prodotti per pubblicizzarli alla clientela più affezionata oppure per attirare nuovi acquirenti. Tuttavia, per intraprendere un’attività di questo genere non è sufficiente aprire un sito internet che svolga semplici funzioni di “vetrina virtuale”. Si tratta di un’attività commerciale vera e propria, che necessita di una profonda conoscenza del Web e del mondo virtuale. Anche l’aspirante venditore online di abbigliamento su strada deve affrontare costi, spese di gestione e oneri fiscali obbligatori.
Quali step per aprire un punto vendita online di abbigliamento su strada
Per prima cosa, dunque, sarà buona norma rivolgersi ad un esperto commercialista, che sappia conteggiare le tasse da pagare. La previsione sarà effettuata in base al fatturato minimo che si ipotizza per un inizio di attività e si baserà su una serie di indicatori: il codice Ateco (combinazione di numeri e lettere che identifica il settore economico di riferimento), i costi fissi dovuti all’apertura di una partita IVA e quelli derivati dall’iscrizione all’INPS. Infatti, anche se si tratta di un’iniziativa di e – commerce e si decide di vendere abbigliamento in maniera continuativa, l’apertura di una partita IVA è obbligatoria, per l’ottemperanza degli oneri fiscali attraverso la compilazione annuale del modello unico.
Inoltre, aprire uno shop online di abbigliamento su strada impone i seguenti vincoli:
Il sito è sottoposto agli obblighi, ai limiti e alle leggi proprie dell’e – commerce (diritto di recesso e diritto di ripensamento entro 14 giorni per gli acquisti sul Web);
Lo shop online è tenuto alla pubblicazione chiara e comprensibile della norma sulla privacy, sul trattamento dei dati personali e sulla modalità di cancellazione dal sito da parte dell’utente.
Come realizzare un sito Web per un punto vendita online di abbigliamento su strada
Adempiuti, così, gli obblighi fiscali, l’aspirante shopper ambulante online di abbigliamento dovrà creare la sua vetrina sul Web. Per fare questo, dovrà possedere competenze non solo informatiche, ma anche di marketing e di web marketing. Il primo passo da compiere è la creazione di un sito di e – commerce. Se non si hanno le giuste competenze, ci si potrà rivolgere ad un’agenzia web. La spesa potrà aggirarsi intorno ai 600 – 700. Il sito dovrà essere “responsive”, cioè compatibile con tutti i dispositivi mobili. Poi, si dovranno acquistare il dominio e lo spazio hosting, i cui costi potranno aggirarsi tra i 60 e i 70 euro l’anno.
Infine, il sito va correttamente ed adeguatamente pubblicizzato, per aumentare le visite e, di conseguenza, le vendite dei capi di abbigliamento inseriti nelle proprie offerte. Sarà buona norma fare uso di campagne pubblicitarie (Google Adwords, Facebook Adv per citarne qualcuna) per accrescere anche il traffico delle pagine social attive e collegate al sito dello shop online. Dunque, è facilmente desumibile come aprire un punto vendita, seppur solo virtuale, di abbigliamento su strada richieda molto impegno, capacità e porti ad affrontare spese rilevanti. Tuttavia, essendo in continua espansione, il fenomeno apre ad importanti sbocchi occupazionali e ad opportunità economiche interessanti per il futuro.